Il 4 maggio inizierà la Fase 2, ma per cercare di sconfiggere definitivamente il coronavirus, le misure di distanziamento non sono state ancora allentate del tutto.

Molti i dubbi rimasti,  il Premier Conte ha provato a chiarirli durante la sua visita alla Prefettura di Milano.

«Tutti speravano di tornare presto alla normalità, ma non ci sono le condizioni per farlo. Ce lo dobbiamo dire in modo chiaro e forte. Non bisogna essere sconsiderati.

Ora è la fase della convivenza, non quella della liberazione. Con la Cei ci siamo sentiti. Non c’è alcun atteggiamento materialista i mancanza di sensibilità da parte del governo. C’è invece una rigidità da parte del Comitato scientifico perché, secondo le statistiche, la pratica religiosa è un’importante diffusione del contagio.

Lavoreremo a un protocollo per garantire la massima sicurezza a tutti i fedeli nel partecipare alle funzioni in massima sicurezza.

Ci sarà un piano per l’infanzia con cui cerchiamo di affrontare anche il tema dei centri estivi. 

Lavoriamo ad ulteriori misure oltre a quelle messe in campo. Con queste nuove misure noi manderemo al lavoro altri 4,5 milioni di lavoratori. Un flusso significativo di persone che sicuramente creerà nuove occasioni di contagio.

Non è questo il momento di mollare, non è il momento del liberi tutti. Questo governo non cerca il consenso, ma di fare le cose giuste anche se questo vuol dire scontentare un gran numero di cittadini. Ma i cittadini devono avere fiducia che queste decisioni sono responsabili e nell’interesse di tutti».

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